Emanuelle Laborit


IL GRIDO DEL GABBIANO
Questo post è incentrato come già altri miei colleghi hanno fatto su una famosa attrice e ormai affermata scrittrice sorda Emanuelle Laborit.Lei che sul web ho letto è definita "L'angelo del silenzio" è riuscita a fare sentire il suo "GRIDO"...Nel suo libro "Il grido del gabbiano" racconta la sua autobiografia,la sua lotta nel lungo e difficile processo di scoperta,rivendicazione e affermazione del suo essere SORDA.Emanuelle nasce da genitori udenti e dopo 9 mesi le viene riconosciuta la sordità profonda si esprime solo con incomprensibili grida proprio come un gabbiano.Questa metafora del gabbiano è simbolo della libertà,dell'indipendenza,della lotta dei Sordi per uscire dall'ombra e dall'isolamento(non bisogna infatti dimenticare che i sordomuti in passato e in particolare nei tempi degli antichi greci erano soppressi per legge poichè considerati inutili.Mentre i Romani li ritenevano "deficienti e ineducabili" e li tenevano in stato di schiavitù fino a quando non arrivarono i primi segni del Cristianesimo e le loro condizioni iniziarono a migliorare per opera della pietà nello spirito del Vangelo di Cristo).Emanuelle trascorre i primi anni di vita comunicando solo con la madre tramite una specie di linguaggio definito "ombelicale",esso è un codice mimico-gestuale istintivo tra madre e figlia,l'unica forma di comunicazione i nquel mondo immerso nel silenzio...Dei suoi primi anni di vita la giovane attrice ha solo ricordi di immagini,luci,ombre.A sette anni si giunge ad una svolta.Il padre ascoltando alla radio l'intervista ad un sordo(tramite un interprete) apprende che in America esiste un' università per sordi(la prima nacque in Francia nella seconda metà del 700 ad opera dell'abate De L'Epee)la Gallaudet University(il cui fondatore era stato un religioso americano Thomas Gallaudet che vistò la scuola di L'Epee e apprese il metodo educativo dal successore di L'Eppe Sicard). Emanuelle entra cosi in contatto con il mondo della lingua dei segni francese,riuscendo cosi a rivelare la sua sensibilità profonda e il suo carattere forte e indipendente nascosto dentro di lei.Fino a sette anni nella sua testa non c'erano parole ma tutto era un caos di immagini senza alcuna logica o ordine. Quando parlava si esprimeva in terza persona ("Emmanuelle vuole mangiare", "Emmanuelle non piace")e ora grazie alla lingua dei segni riesce conoscere se stessa a ESISTERE in prima persona!!!Si batte per vedere riconosciuta la sua identità come Sorda.Si laurea,inizia a combattere per intraprendere la carriera di attrice di teatro e difendere i suoi diritti.Con "les enfants du silence" ottiene nel 1993 il prestigioso premio teatrale Moliere,che è il più grande riconoscimento dato ad un Sordo in Francia.La sua è quindi una vittoria schiacciante in tutti i sensi.
Quindi non posso dire altro che questo libro è davvero bello e intenso,in cui si vede la forza e la grande voglia di vivere e esistere espressa dalla protagonista,la quale ci parla in prima persona.Emanuelle prende delle posizioni ferme su tematiche importanti quali sono l'oralismo,l'assistenzialismo e gli impianti cocleari.Lei è una testimone importantissima del bilinguismo che permette ad un sordo di raggiungere qualsiasi obbiettivo.
E come dice un lettore di questo libro che inizialmente manifestava un atteggiamento negativo verso la lingua dei segni"Siamo noi che dobbiamo sforzarci di entrare nel mondo dei sordi e non il contrario".!!

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