Fondato su configurazioni statiche, è uno dei mezzi di comunicazione visivo-gestuali più semplici: consiste, com'è noto, nel formare con le dita e la mano le lettere dell'alfabeto.
Si passa da lettere segnate con entrambe le mani, aventi come luoghi spaziali di esecuzione del segno diverse parti del corpo, all'alfabeto manuale ora in uso, caratterizzato dall'uso di una sola mano e dall'utilizzo esclusivo dello spazio neutro davanti al segnante come luogo di esecuzione.
Nei metodi didattici la dattilologia è indispensabile per rendere comprensibile un nuovo vocabolo, e affianca la labiolettura per la comunicazione di parole con un'impostazione fonatoria simile per lo spelling delle parole di lingue straniere.
La dattilologia ha un ruolo importante nell''italiano segnato esatto (ISE) usato nel metodo bimodale in quanto sostituisce tutte le parti grammaticali estranee alla Lingua Italiana dei Segni (LIS) (Piglicampo, 1998).
- basare l'istruzione del sordo esclusivamente sulla labiolettura, potrà significare anche stress ed umiliazione quando sarà costretto a comunicare con persone che non hanno pazienza o che possiedono una conformazione labiale che rende impossibile o complicata la comprensione dei fonemi;
- la comprensione del significante labioletto sulle labbra non implica la comprensione del significato della parola; il sordo fa ogni sforzo per decodificare i codici vocali emessi dalle labbra di chi parla, ma spesso gli sfugge il valore semantico degli stessi;
- gli interlocutori e in particolar modo gli insegnanti devono possedere un apparato labiobuccale normale. Dovranno imparare a parlare senza fretta né innervosirsi alle frequenti espressioni di incomprensione del sordo.
Parlare bene al sordo è molto difficile e gli insegnanti, i genitori o il logopedista, dovranno leggere loro stessi le labbra del sordo perché se non sono in grado di 'labioleggere' non sono neanche all'altezza di mostrare correttamente i fonemi sulle loro labbra.
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